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Descrizione
Fin dal 1452 circa, sul Piano delle Rose sorgeva un feudo abitato, cinto di mura con Castello, torri, fabbricati vari, cisterne, laboratori e officine, con propri possedimenti, territori, distretti, pascoli, boschi, querceti, frutteti, uliveti, vigneti e con un porto cui pagavano tutta una serie di diritti marittimi per poter ormeggiare, attraccare, ancorare. Tra il 1453 e il 1480 il feudo viene progressivamente abbandonato per via delle scorrerie turche e gli abitanti si trasferiscono ad Oriolo. In un atto di vendita del 1488, il Castello, viene definito rustico ed inabitato ed è di proprietà della Regia Corte cui era passato, molto verosimilmente, dopo la confisca dei beni ai Sanseverino in seguito alla Congiura dei Baroni debellata nel 1487 e della quale fu artefice Antonello dei Sanseverino Principi di Salerno. Nel 1552, la terra di Oriolo e il feudo rustico di Montegiordano furono venduti al signor Marcello Pignone, patrizio napoletano, che con la ratifica della vendita nel 1558 diviene Barone e subito dopo riceve il titolo di I Marchese di Oriolo. NON si conosce l’epoca di fondazione del castello con annesso feudo. Nei Registri Angioini del 1256-57, Montegiordano non figura nell’elenco dei centri abitati del Giustizierato della Valle del Crati e Terra Giordana. Il suo territorio ricade, infatti, nel Giustizierato di Terra Giordana, da cui mutua il nome, che comprendeva la parte orientale delle province di Catanzaro, Cosenza e la costa Ionica della Basilicata. In un documento del 1440, compare come Casale Monti Iordani, ma non come castrum, ed è di pertinenza del feudo di Oriolo di proprietà della famiglia Sanseverino. Da prima del 1508 al 1527, Terra di Oriolo e feudo inabitato di Montegiordano, passano dai Sanseverino al signor Giovanni Lopez Vergara e suoi eredi. In un inventario del 1519 dei beni appartenuti ai Sanseverino e poi passati ai Lopez Vergara, ricompare il Castello inabitato di Montegiordano con suo territorio e Difesa che si estendeva da Pietraferrata (località ubicata appena sotto il paese, all’altezza del Rione San Rocco) sino al mare e confinava con Rocca Imperiale e Roseto. Nel 1526, in una dichiarazione di obbedienza (indictio obedientiae) al Vescovo di Anglona Mons. Giovanni Antonio Scozio, risulta esserci anche un arciprete e cantore della terrae Montis Jordani. Quindi tanto inabitato non doveva essere! Nel 1551 cessò la potestà della Casa Sanseverino e nel 1552, la Terra di Oriolo con feudo rustico di Montegiordano furono devoluti alla Regia Corte e, da questa, venduti al signor Marcello Pignone patrizio napoletano. La vendita, ratificata nel 1558 da Filippo II, conferì al Pignone il titolo di I Marchese di Oriolo. Dal 1558 al 1645 non si hanno più notizie del feudo di Montegiordano, incorporato in quello di Oriolo e divenutone parte integrante. Nel 1645, quando viene fondato Montegiordano, il Castello risulta essere quasi del tutto distrutto o comunque in grave stato di abbandono. Al tempo del Marchese Lelio (Aurelio) Leone, succeduto, nel 1656, al padre don Alessandro, il Castello venne ristrutturato e vi furono costruite confortevoli abitazioni con sale, camere e anticamere, magazzini, stalle e cortili, dove risiedere per alcuni mesi all’anno deliziandosi nella caccia di fiere selvatiche e nella pesca. I lavori dovettero essere completati entro il 1763, anno in cui muore la marchesa Maria Candida Brancaccio (moglie di don Aurelio) che vi teneva una sua barca e dei marinai a salario. Con i Baroni de Martino, feudatari di Montegiordano dal 1748, Il Castello continuò ad essere utilizzato come Casino di caccia, vi abitava stabilmente un sorvegliante e, periodicamente, persone di servizio che provvedevano ai lavori agricoli e alla cura del bestiame. Nel 1879/1881, Castello ed annesse proprietà furono messi all’asta ed acquistati dalla famiglia Solano nella persona di Pietro. Dott.ssa Teresa Carla Loprete
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0981 932002
Pagina aggiornata il 24/06/2024 11:00:00
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